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PSICOLOGO ITALIANO
Il Dott. Alessandro David, Psicologo Clinico e del Lavoro, aiuta giovani adulti, adulti e coppie a gestire momenti di difficoltà, cambiamenti importanti e a ritrovare il benessere emotivo e personale.
Il Dott. David offre supporto per affrontare:
Ogni percorso è pensato su misura, per rispondere alle esigenze specifiche di chi sceglie di affidarsi a lui. Le consulenze sono disponibili sia in presenza (Roma) che online, in italiano o spagnolo.
PRIMA SESSIONE GRATUITA
Iscrizione all'Albo degli Psicologi del Lazio n° 30694
La mia formazione accademica è iniziata presso la Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma, dove ho conseguito la laurea in Psicologia Clinica e Psicologia del Lavoro. Successivamente, ho completato un percorso in Psicologia Sanitaria presso la Universidad Internacional de La Rioja.
Mi occupo di consulenza e sostegno psicologico, offrendo un supporto volto a promuovere il benessere mentale e professionale in uno spazio sicuro e privo di giudizi. Attraverso un approccio integrato e strutturato, accompagno i miei pazienti nel riconoscere e affrontare le proprie difficoltà cognitive ed emotive, fornendo strumenti concreti per migliorare l’equilibrio e la qualità della vita.
Ritengo che il sostegno psicologico non sia soltanto un aiuto nei momenti difficili, ma anche un’opportunità per conoscersi meglio e raggiungere un benessere duraturo.
Il mio metodo
(orientamento psicologico)
Adotto un Modello Integrato, che combina teorie, metodi e tecniche provenienti da diversi orientamenti psicologici. Questo approccio mi permette di offrire interventi specifici, mirati alle necessità uniche di ogni paziente.
Riconosco la complessità dell’essere umano e considero fondamentali gli aspetti biologici, psicologici, sociali e culturali per rispondere ai bisogni individuali. Un elemento centrale del mio lavoro è la relazione terapeutica: creare un ambiente sicuro e accogliente, in cui il paziente possa sentirsi ascoltato e compreso, è per me una priorità.
L’approccio integrato non si limita a trattare i sintomi, ma mira a comprendere la persona nel suo insieme, favorendo un cambiamento reale e duraturo. Inoltre, è flessibile e si adatta non solo alle caratteristiche del paziente, ma anche alle diverse fasi del percorso psicologico intrapreso.
Credo che questa prospettiva mi consenta di accompagnare al meglio i miei pazienti nel loro viaggio di introspezione, consapevolezza e crescita personale.
Tra due paesi tra due vite: le sfide psicologiche di vivere all'estero.
Trasferirsi in un paese straniero è spesso associato ad una opportunità di crescita. Effettivamente, conoscere una nuova cultura significa aprirsi a modi di pensare differenti, abbracciare nuove tradizioni e sviluppare una prospettiva più ampia sulla vita. Questa esperienza porta con sé un forte senso di libertà, aiuta a reinventarsi, ad uscire dalla zona di comfort e ad affrontare nuove sfide che possono rafforzare la propria autostima. Inoltre, vivere in un ambiente multiculturale può stimolare la creatività e migliorare le competenze di adattamento e di problem-solving. È una possibilità per costruire nuove relazioni e ampliare la propria rete sociale e professionale, fortificando il proprio senso di autorealizzazione. Nonostante questi aspetti positivi, vivere all'estero è spesso accompagnato da una serie di sfide psicologiche che possono avere un impatto profondo sul benessere della persona.
Il distacco dalla base sicura.
Secondo la teoria dell’attaccamento, gli esseri umani trovano sicurezza negli affetti e nei luoghi in cui si sono creati i primi legami con le figure significative, e che rappresentano quindi la propria base sicura. A livello emotivo e simbolico lasciare il proprio paese rappresenta lasciare la propria base sicura, e tale esperienza può generare ansia, tristezza o anche senso di isolamento. Anche se risulta essere una decisione presa con serenità e consapevolezza, la separazione da amici, familiari, luoghi e abitudini, può essere accompagnata da una sensazione di nostalgia che, se non elaborata, rischia di trasformarsi in un senso di vuoto emotivo. La perdita dei punti di riferimento può portare a una temporanea destabilizzazione dell’identità personale. Indubbiamente, la possibilità di trasformare i legami affettivi in legami virtuali attenua moltissimo la percezione del distacco emotivo. É molto importante cercare di ricreare dei nuovi spazi online per mantenere una connessione ed un senso di condivisione con le relazioni significative.
Lo shock culturale.
Lo shock culturale è un fenomeno comune per chi si trasferisce in un nuovo paese e il suo impatto è certamente legato al grado di distanza culturale esistente con il paese di appartenenza. Non è la stessa cosa trasferirsi in un posto con clima, usanze e tradizioni simili alle proprie. All’inizio, tutto può sembrare nuovo ed eccitante, ma col passare del tempo le differenze possono diventare fonte di stress e frustrazione. Dal punto di vista psicologico, questo tipo di shock è legato alla difficoltà di integrare nuovi schemi di comportamento e di pensiero in un tempo relativamente breve. Questo può portare a sentimenti di incompetenza o di alienazione, soprattutto quando si fatica a comunicare o a comprendere le norme sociali del nuovo ambiente.
Senso di solitudine.
In un nuovo paese, costruire relazioni autentiche può richiedere molto tempo e impegno. La solitudine è una delle problematiche più frequentemente riportate da chi vive all’estero, specialmente nelle prime fasi di adattamento. Non è raro sentirsi isolati, soprattutto quando ci si trova lontani da una rete di supporto familiare e amicale. Questo stato emotivo, se prolungato, può influire negativamente sulla salute mentale, aumentando il rischio di ansia e depressione.
L’adattamento linguistico.
La lingua è una componente fondamentale della comunicazione e dell’integrazione. La difficoltà nel padroneggiare una nuova lingua può generare un senso di frustrazione e di insicurezza. Inoltre, la mancanza di fluidità linguistica ci può far sentire incapaci di esprimerci pienamente o di essere compresi dagli altri. Dal punto di vista psicologico, questa difficoltà può influenzare negativamente l’autostima e il senso di autoefficacia. La lingua non è solo uno strumento di comunicazione, ma anche un mezzo per costruire relazioni e fortificare il proprio senso di appartenenza e la propria identità sociale.
La gestione dello stress e dell'incertezza.
Vivere all'estero può essere una fonte continua di stress. Le differenze nei sistemi amministrativi, nelle abitudini quotidiane e nelle aspettative sociali possono creare una sensazione di costante incertezza. La necessità di affrontare cambiamenti e sfide in un contesto sconosciuto può mettere a dura prova le risorse emotive. Dal punto di vista psicologico, l'incertezza prolungata può attivare una risposta di stress cronico, con effetti negativi sul corpo e sulla mente.
Il lutto per una figura significativa.
Vivere lontano dal proprio paese può complicare notevolmente la gestione del lutto per la perdita di una figura significativa, come un familiare o un caro amico. La distanza fisica impedisce spesso di partecipare ai rituali, che svolgono un ruolo cruciale nel processo di elaborazione del dolore. Questa mancanza può generare un senso di colpa, di impotenza o di isolamento emotivo. Dal punto di vista psicologico, il lutto vissuto a distanza può essere percepito come incompleto o non risolto, poiché manca il supporto della famiglia o del legami significativi. Inoltre, la percezione del senso di colpa è una componente che non facilita l'elaborazione del lutto che già di per sé richiede il supporto di risorse interne ed esterne all'individuo.
Ecco alcune strategie psicologiche utili per affrontare in modo funzionale tutte queste sfide:
Non metterti fretta.
Comprendi la tua situazione, abbi pazienza nell’adattarti e valuta i tuoi miglioramenti giorno per giorno, invece di concentrarti esclusivamente sull’obiettivo finale.
Crea una rete di supporto.
Connettersi con persone che condividono esperienze simili alla tua può darti un grande sollievo. Uno degli obiettivi fondamentali per vivere serenamente lontano da casa è proprio quello di creare un nuovo tessuto sociale di relazioni significative.
Accetta i tuoi sentimenti.
Concediti di vivere tutte le emozioni, anche la nostalgia e la frustrazione, non cercare di evitarle. Questo è il primo passo fondamentale per elaborarle e superarle.
Investi nell'apprendimento della lingua.
Impara la lingua del tuo nuovo paese. Non è solo uno strumento utile dal punto di vista logistico, ma anche un mezzo per sentirsi più integrati.
Pratica la flessibilità culturale.
Adattarsi ai nuovi contesti senza rinunciare alla propria identità culturale è un equilibrio delicato ma fondamentale.
Chiedi supporto professionale.
Il supporto di uno psicologo può essere prezioso per affrontare le difficoltà e sviluppare strategie di coping efficaci. Inoltre, avere uno spazio protetto dove condividere le proprie paure rappresenta giá di per sé una prima forma di adattamento.
In conclusione, vivere all'estero è un’esperienza trasformativa, ma non priva di fattori di rischio per il benessere psicologico. Comprendere e affrontare le diverse sfide emotive è essenziale per trarre il massimo da questa avventura. Ogni sfida superata può diventare un’opportunità di crescita, permettendo di scoprire non solo nuove culture, ma soprattutto nuove parti di sé.